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venerdì 20 febbraio 2015

Lo spirito primordiale risiede negli occhi

«Gli occhi sono le aperture attraverso cui si esprime il Vero Cuore, primordialmente puro, la cui natura è vuota e al di là di ogni definizione di soggetto o oggetto, di nozione di io, dell’altro. Mentre la mente emotiva dell’uomo – il cuore ordinario “fatto di carne e di sangue” – nasce e muore, essendo costantemente soggetta alle fluttuazioni del mondo, gli occhi sono “il Meccansimo stesso che trascende la vita e la morte”».
«L’importanza attribuita agli occhi è dovuta al fatto che in essi si trova concentrata l’energia di tutto il corpo (l’essenza, il soffio e l’energia spirituale) e che, mentre tutto il corpo è composto dallo Yin, gli occhi sono la sola scheggia di Yang nascosta in esso. Secondo i testi alchemici, infatti, gli occhi sono le scintille di Yang puro rimaste al momento del concepimento e sono il santuario dell’energia spirituale. Secondo le teorie mediche antiche, l’essenza dei cinque organi si trova concentrata in loro: L’iride corrisponde al fegato, l’angolo degli occhi al cuore, le palpebre alla milza, il bianco degli occhi ai polmoni e le pupille ai reni. Nel Dialogo da cuore a cuore si dice infatti, in accordo con le teorie mediche, che negli occhi si conserva l’anima celeste (hung) del fegato, l’anima terrestre (po) dei polmoni, lo spirito intuitivo (ling) della milza e il soffio-essenza (Jing-qi) dei reni*».
«L‘alchimia taoista si ispira costantemente alle teorie mediche ed elabora, soprattutto alla fine dei Ming e dei Qing, una sua propria fisiologia mischiata con le teorie mediche più moderne (…) sulle diverse malattie che possono scaturire da una cattiva circolazione di tutti quegli elementi liquidi che sono fondamentali alla vita».
«Ritornando agli occhi, secondo la fisiologia taosita, la formazione dell’embrione comincia da loro. Alla nascita, l’energia spirituale è pura e si esprime nel bianco immacolato degli occhi che è allora ben separato dal colore della pupilla. Tuttavia, con il passare del tempo, il bianco degli occhi si ingiallisce e la pupilla si macchia, mentre l’energia spirituale, contenuta negli occhi, perde progressivamente la sua lucentezza. Rivolgendo allora lo sguardo verso l’interno, socchiudendo leggermente gli occhi, la luce dell’energia spirituale si concentra di nuovo e riacquista la sua lucentezza naturale. Grazie a questa loro purezza primordiale, gli occhi aiutano a purificare ogni elemento del corpo. Il sangue, al loro semplice contatto, si purifica e viene condotto insieme al soffio interno in tutto il corpo».
«Gli occhi diventano perciò una specie di guida spirituale che, con i loro movimenti appena percettibili, presiedono alle trasformazioni degli elementi corporei. Sono questi elementi che si sublimano, nel corso dell’Opera, in sostanze sempre più sottili».
Lao Tsu e il calderone alchemico, immagine scaricata dal web
* «Nei testi medici i cinque organi sono messi in relazione a cinque specie di forze spirituali. (…) “Il cuore custodisce l’energia spirituale, i polmoni custodiscono l’anima terrestre, il fegato l’anima celeste, mentre i reni conservano la volontà”». (…) In altri testi alchemici di diverse epoche si dice che «il cuore governa l’energia spirituale, il fegato l’anima celeste, la milza il Pensiero, i reni la volontà e i polmoni l’anima terrestre».
Monica Esposito, L’alchimia del soffio. La pratica della visione interiore nell’alchimia taoista. La prima traduzione occidentale del Dialogo da cuore a cuore tra i due Maestri Oziosi, un importante testo alchemico del 1800 che insegna a ottenere l’immortalità tramite il controllo del respiroUbaldini Editore, Roma, 1997.

giovedì 19 febbraio 2015

Spirito indomabile



Provate a prendere una capra per le corna...

Altre notizie occidentali su questo animale emblema del nuovo anno.
In India è considerata la madre del mondo, per altri popoli orientali è rappresentazione del potere del Dio dei fulmini: le corna sono un retaggio di questo legame, e la testa lo spazio in cui  fulmini e saette arrivano al suolo. 
Di questa energia “elettrica” e frizzante la capra è portatrice, e questa energia vitale riversa nel mondo con la sua fertilità, i suoi parti frequenti e le mammelle gonfie da madre nutrice. Nella mitologia Greca è la capra Amaltea a nutrire il piccolo Giove nascosto dalla madre nell’isola di Creta per proteggerlo dal padre Saturno; è il corno della capra a trasformarsi in corno dell’abbondanza, ed è la la sua pelle a coprire lo scudo di Zeus, dandogli la la protezione e la salvaguardia dell’Egida. 
Il dio Pan, ha barba, corna e zampe di capra, e questa identificazione sottolinea il legame di questo animale con la terra, la natura ed il mondo silvestre.
La capra è un animale pacifico e vicino all’uomo per il quale incarna l’abbondanza, con i doni di  latte,  carne, pellame, ma anche la selvatichezza, l’ imprevidibilità, la scontrosità che la rendono “capricciosa” e testarda. Le capre riescono ad arrampicarsi in luoghi quasi inaccessibili, sono frugali e resistenti, amano lo spazio ed il movimento, soffrono la prigionia e fuggono il controllo.  Il significato della capra nei sogni è collegato a tutte queste istanze, spesso rimosse, che si stanno presentando alla coscienza. 
E che si manifestano come impulsi sotterranei di Se’ rinnegati: voglia di libertà, caos creativo, vitalità e disordine che hanno bisogno di trovare un’espressione, ma pure femminilità, sensualità, piacere fisico, bisogno di seguire i propri ritmi corporei e di adattarsi alle fasi della vita.