Translate

Il Nu Shu, lingua segreta delle donne

La lingua segreta delle donne per sfuggire ai maschi padronidi  FEDERICO RAMPINI

PECHINO - Vicino al villaggio cinese di Shanjianxu, nella regione meridionale dello Hunan, il tempio della Montagna Fiorita è dedicato a due sorelle morte più di mille anni fa. Da secoli le contadine venerano i loro spiriti portando al tempio rotoli di carta di riso in cui confidano i loro segreti e formulano dei desideri; non di rado quello di suicidarsi. Quelle preghiere nessun uomo è mai riuscito a leggerle, perché nessun maschio può capire la lingua in cui sono scritte. Non sono in cinese ma in Nushu, forse l'unica lingua al mondo creata da donne per comunicare solo fra loro.

Una leggenda vuole che il Nushu abbia duemilacinquecento anni e che discenda dalle scritte che gli oracoli incidevano sugli ossi; un'altra mitologia racconta di una ragazza che fu data in sposa all'imperatore, e una volta prigioniera della corte imperiale inventò una scrittura segreta per comunicare con le sue amiche.

Messa fuori legge dal partito comunista negli anni 50, la Lingua delle Donne è stata riscoperta e studiata dalle linguiste cinesi Zhao Liming e Gong Zhebing, dalle giapponesi Toshiyuki Obata e Orie Endo. La rarità linguistica è anche una finestra sulla condizione femminile in Asia. Come spiega la professoressa Zhao, "la prima ragione per la nascita di questa lingua fu il fatto che le donne vivevano nell'analfabetismo forzato, non potevano andare a scuola e nessuno insegnava loro lo Hanzi, la scrittura cinese".

L'altra ragione è la pratica dei matrimoni combinati, per cui le nozze erano un passaggio tragico nella vita delle donne: strappate alle proprie mamme e sorelle e alle amicizie d'infanzia, finivano sotto l'autorità della famiglia del marito, spesso in stato di semi-schiavitù e sottoposte alle vessazioni delle suocere. Ma le donne della provincia di Jiang Jong nello Hunan trovarono una consolazione.

Non conoscendo l'alfabeto degli uomini inventarono una scrittura originale per tramandarsi le canzoni della nostalgia, per confidare alle amiche i loro pensieri più intimi e le sofferenze. Furono aiutate dall'esistenza di una solidarietà femminile speciale: in questa regione esisteva l'antico costume dello Jiebai Zimei, il "giuramento di sorellanza", che fin dall'adolescenza creava legami perfino più forti del sangue (è stata affacciata da studiosi occidentali l'ipotesi che lo Jiebai Zimei potesse nascondere affetti lesbici; Zhao Liming lo esclude categoricamente ma questo è scontato perché nella Cina di oggi l'omosessualità è ancora un tabù).

"Quando una giovane donna veniva data in sposa - racconta Orie Endo - sua madre, le sorelle e le amiche giurate componevano dei canti apposta per esprimere il dolore della separazione imminente. Ma una volta che la ragazza partiva per il villaggio del marito le loro voci non potevano più viaggiare. È così che nacque una scrittura per mantenere vivo il legame tra le donne, una scrittura che non poteva essere il cinese, visto che lo Hanzi veniva insegnato solo agli uomini. Alla giovane sposa le parenti e le amiche regalavano dopo le nozze un San Chao Shu, il libro del cuore in cui scrivevano i loro auguri di felicità; molte pagine venivano lasciate bianche perché la sposa potesse confidarvi negli anni seguenti i suoi pensieri e le sue sofferenze".

Così nella notte dei tempi fu creato questo alfabeto Nushu, con 1.500 caratteri che traducono suoni del dialetto locale in sillabe. Sono caratteri scorrevoli e aggraziati, diversi e più semplici degli ideogrammi mandarini che invece all'origine rappresentano dei concetti. Ma sono rimasti per secoli incomprensibili e impenetrabili per i maschi. Composizioni in questo alfabeto sono state ritrovate anche ricamate sui ventagli e sui vestiti della zona.
http://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/esteri/segreto/segreto/segreto.html

Nessun commento:

Posta un commento