«Gli occhi sono le aperture attraverso cui si esprime il Vero Cuore, primordialmente puro, la cui natura è vuota e al di là di ogni definizione di soggetto o oggetto, di nozione di io, dell’altro. Mentre la mente emotiva dell’uomo – il cuore ordinario “fatto di carne e di sangue” – nasce e muore, essendo costantemente soggetta alle fluttuazioni del mondo, gli occhi sono “il Meccansimo stesso che trascende la vita e la morte”».
«L’importanza attribuita agli occhi è dovuta al fatto che in essi si trova concentrata l’energia di tutto il corpo (l’essenza, il soffio e l’energia spirituale) e che, mentre tutto il corpo è composto dallo Yin, gli occhi sono la sola scheggia di Yang nascosta in esso. Secondo i testi alchemici, infatti, gli occhi sono le scintille di Yang puro rimaste al momento del concepimento e sono il santuario dell’energia spirituale. Secondo le teorie mediche antiche, l’essenza dei cinque organi si trova concentrata in loro: L’iride corrisponde al fegato, l’angolo degli occhi al cuore, le palpebre alla milza, il bianco degli occhi ai polmoni e le pupille ai reni. Nel Dialogo da cuore a cuore si dice infatti, in accordo con le teorie mediche, che negli occhi si conserva l’anima celeste (hung) del fegato, l’anima terrestre (po) dei polmoni, lo spirito intuitivo (ling) della milza e il soffio-essenza (Jing-qi) dei reni*».
«L‘alchimia taoista si ispira costantemente alle teorie mediche ed elabora, soprattutto alla fine dei Ming e dei Qing, una sua propria fisiologia mischiata con le teorie mediche più moderne (…) sulle diverse malattie che possono scaturire da una cattiva circolazione di tutti quegli elementi liquidi che sono fondamentali alla vita».
«Ritornando agli occhi, secondo la fisiologia taosita, la formazione dell’embrione comincia da loro. Alla nascita, l’energia spirituale è pura e si esprime nel bianco immacolato degli occhi che è allora ben separato dal colore della pupilla. Tuttavia, con il passare del tempo, il bianco degli occhi si ingiallisce e la pupilla si macchia, mentre l’energia spirituale, contenuta negli occhi, perde progressivamente la sua lucentezza. Rivolgendo allora lo sguardo verso l’interno, socchiudendo leggermente gli occhi, la luce dell’energia spirituale si concentra di nuovo e riacquista la sua lucentezza naturale. Grazie a questa loro purezza primordiale, gli occhi aiutano a purificare ogni elemento del corpo. Il sangue, al loro semplice contatto, si purifica e viene condotto insieme al soffio interno in tutto il corpo».
«Gli occhi diventano perciò una specie di guida spirituale che, con i loro movimenti appena percettibili, presiedono alle trasformazioni degli elementi corporei. Sono questi elementi che si sublimano, nel corso dell’Opera, in sostanze sempre più sottili».
* «Nei testi medici i cinque organi sono messi in relazione a cinque specie di forze spirituali. (…) “Il cuore custodisce l’energia spirituale, i polmoni custodiscono l’anima terrestre, il fegato l’anima celeste, mentre i reni conservano la volontà”». (…) In altri testi alchemici di diverse epoche si dice che «il cuore governa l’energia spirituale, il fegato l’anima celeste, la milza il Pensiero, i reni la volontà e i polmoni l’anima terrestre».
Monica Esposito, L’alchimia del soffio. La pratica della visione interiore nell’alchimia taoista. La prima traduzione occidentale del Dialogo da cuore a cuore tra i due Maestri Oziosi, un importante testo alchemico del 1800 che insegna a ottenere l’immortalità tramite il controllo del respiro, Ubaldini Editore, Roma, 1997.
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