La Mucca o il Bue bianco che traccia la via
Estratto tradotto dall'articolo di Georges Charles sul Bue di Metallo, visibili su tao-tin.fr:
Come dice Zhuangzi (Tchouang Tseu) ;
“E’ camminando che il cammino si traccia. La giusta misura permette la pratica. Praticare è sperare in un risultato. Essere vicini al risultato è essere vicini al Tao. Bisogna affermare questo fatto ! “.
Il Bue/Mucca di Metallo è anche d’oro che è simbolo di prosperità. L’oro è semplicemente il “Metallo dell’Imperatore” (Wang Jin).
Dalla notte dei tempi ci accompagna. Sono stati ritrovati dei resti di due milioni di anni in Cina a Longupo, rappresentava per i nostri antenati, nelle grotte ornate, la forza caotica, la potenza della terra. Nelle gallerie si situa a destra (forza della terra) mentre il cavallo è situato a sinistra (forza Celeste). Ritroviamo spesso l’equivalente della Runa UR (toro) e la Runa FA (cavallo). Le due prime rune dell’alfabento runico sono FA Ur. Precedette il cavallo come mezzo di trasporto.
Questo anno del Bue di Ferro Yin è situato sotto la doppia influenza della Terra Chou (secondo ramo Celeste Yin) e del Fuoco Gui 8Secondo Tronco Terreste Yin). E’ quindi un anno Tai Yin (Grand Yin) come il 1962.
Secondo il trattato del Dr A. Chamfrault nel suo tomo 5 del Trattato di Medicina Cinese pagina 214- pubblicato da Coquemard a Angoulème nel 1963
“Vediamo che questo anno è sotto il signo terreste del Legno e sotto il segno celeste di Shao Yang (di cui la Tigre è l’emblema simbolico). Leggiamo nel So Ouen (Trattato di Medicina Interna Dell’Imperatore Giallo) : “All’inizio, durante l’anno retto da Shao Yang fa più caldo che negli altri anni. Il calore è spesso la causa di malattie i cui sintomi sono: ascessi, diarrea, gonfiori, vomir, dolori al cuore”.
Per i Praticanti notiamo che malgrado si tratti di un anno Grande Yin subisce un influenza esterna del Legno e della Tigre. Per questo possiamo definirlo un anno caratterizzato dal coraggio e dalla rettitudine necessaria per cingere l’ambiente della strategia manipolatrice del Grande Yin. Siamo avvertiti.
Caratteristiche della Mucca/Bue
Il bue è taciturno ma adora essere cincordato da amici, è coraggioso ma riflette ed è paziente. Ha il senso del dovere ma non ama né le ricompense né le decorazioni. E’ tenace e di una grande integrità intellettuale ma può anche dare prova di ostinazione, fino alla fissazione.
E’ molto attaccato ai suoi cari e ai suoi beni ma può diventare possessivo e dipendente. Ama ciò che è solido, stabile, confortevole e maturo. E’ laborioso, testardo ma ben organizzato. E’ suscettibile ma non porta rancore, è fiducioso, sopratutto in sé stesso e nella sua forza di persuasione
Si mette a servizio a condizione di non perturbare le sue abitudini. Possiede un senso innato del tempo e per questo è un economo. Ispira fiducia e rispetto, spesso meritato. E’ perseverante, inflessibile, pragmatico e autoritario ma prudente.
Nelle grotte di Niaux (Ariège) vediamo il bisonte /bufalo collegato alle sette stelle dell’orsa maggiore. I cinesi chiamano questa costellazione “aratro”. L’occhio dell’animale rappresenta la stella polare!
Il Bue fa parte del Palazzo del Settentrione (Nord) e si gira naturalmente verso la stella polare che gli indica la direzione in cui tracciare il solco. Simbolo del proprio cammino o Via spirituale o Destino.
L’alchimista, chiamato « il contadino» è colui/colei che sa utilizzare questa forza iniziale, questa materia “bruta” e intera che dovrà macinare e triturare per poterla trasformare e sublimare. “Senza il grossolano non esiste il sottile, perché ciò che è in alto è come ciò che è in basso”. E’ questo “grossolano” che servirà di punto d’’appoggio per elevarsi “fino alla stella polare” che è “custodita sotto l’aratro”. “L’aratro” designa le sette stelle dell’orsa maggiore, la costellazione che indica il cammino, quindi la Via. E il solco del vomere è quindi l’Opera alchemica o filosofica. Laozi, non è l’inventore del Taoismo, ma colui che lo “scopre”. In diritto colui che “inventa” un tesoro è colui che scopre, quindi lo porta alla luce, togliendo quello che lo tiene nascosto. Non è quindi strano che sia rappresentato mentre cavalca un bue.
E’ il “contadino”, l’alchimista che riscopre, che inventa l’antica tradizione, quella in cui le immagini, i simboli, sostituivano le parole. Il simbolo è movimento in azione, mentre la parola scritta è un contratto. Il simbolo riunisce ciò che era separato e produce il risveglio.