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lunedì 5 marzo 2012

Gli effetti di una pratica costante


Il primo tra tutti, facilmente constatabile è l'equilibrio sia fisico che psichico che costituisce il principio essenziale di tutte le scuole di Qi gong.
Questo equilibrio è fondato su una armonizzazione tra alto e basso, tra la destra e la sinistra, il dietro e il davanti, il fuori e il dentro, il sottile il grossolano.


Si tratta all'inizio di un equilibrio corporeo che si collega a un equilibrio respiratorio e poi a un equilibrio energetico. Quest'ultimo facilita l'equilibrio psichico perché tende a diminuire i limiti legati all'ambiente diretti o indiretti assimilandoli a un processo naturale. Si tratta in realtà di un processo di regolarizzazione tra il caldo e il freddo, il movimento e l'immobilità, la dispersione e la concentrazione, la pienezza e la vacuità.

Il corpo non subisce i limiti esteriori e le variazioni climatiche ma li integra correggendoli. Dei fenomeni semplici come la sensazione di freddo, di sete, di fame, di stanchezza o di collera prendono un'importanza minore e, per questo semplice fatto, perturbano meno la mente.
 
Il secondo, un po' più lungo da ottenere, è la serenità. Questa è in effetti una semplice conseguenza dell'equilibrio. Non si tratta in alcun caso di una sorta di addormentamento della coscienza legato a un'immobilità corporea e intellettuale, ma al contrario, di un movimento controllato e incessante che costituisce un mezzo di accesso alla comprensione di fenomeni interni ed esterni.

Il terzo è la vacuità o disponibilità. La soppressione delle tensioni permette tanto la disponibilità corporea che quella psichica. I fenomeni interni legati al funzionamento fisiologico o esterni legati alle circostanze non sono percepiti come disagi o limiti ma come dei punti d'appoggio alla crescita personale.
Questa vacuità naturale permette d'agire con meno restrizioni legate alle abitudini e di superare certi blocchi fisici, energetici o psicologici insieme a un utilizzo più razionale dell'energia agendo con un minimo di sforzo per ottenere un buon risultato. Questa vacuità o disponibilità naturale è uno dei fondamenti dell'armonizzazione del praticante con le circostanze, quindi con la natura.

Il quarto è la capacità di unificare o concentrazione. Il movimento, l'energia, il pensiero si riuniscono senza dover fare uno sforzo e così le cose chiarificate sembrano e sono più facili. Il risultato ottenuto grazie alla disponibilità è utilizzato in maniera più razionale e perdura. Questa unificazione permette la costanza così come la riproduzione degli stati energetici e fisici ricercati durante la pratica 

Tradotto dai Principi essenziali del Qi gong di Georges Charles
http://www.tao-yin.com/tao-yin/qigong_principes_essentiels.htm

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