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mercoledì 9 ottobre 2013

Il Qi gong o la via dell’acqua



Lago Karakul a 3600 metri nel Nord Ovest della China
Nel Qi Gong di origine taoista si distinguono tre centri energetici che bisogna sempre tenere in armonia o meglio, usando il linguaggio legato alle vibrazioni, in Risonanza positiva.

  • Il centro inferiore legato all’intestino, ai fluidi, agli organi di riproduzione, all’inconscio, agli istinti ed emozioni viscerali.
  • Il centro mediano legato al cuore, alle emozioni universali, alla creatività, agli spiriti.
  • Il centro superiore legato all’attività mentale, alla coscienza e al contatto con il cielo.
Ognuno di questi centri è un focolaio di trasformazioni continue che hanno come scopo quello di “raffinare” l’essere e di permettergli una comprensione più sottile dell’universo che lo circonda, che gli procura un nutrimento su più livelli e una vita di qualità più elevata e quindi anche più lunga. 

Il sangue per il taoismo è composto da Qi e Jing, cioè energia o “bioelettricità” ed essenza, la preziosa sostanza quintessenziale che l’acqua è diventata.  L’acqua è l’agente attraverso il quale gli scambi di informazioni tra le molecole avvengono a tutti i livelli, dal grossolano al sottile, permettendo così una trasformazione continua del nostro corpo.
Con la pratica del Qi gong ci si conforma al movimento dell’acqua nel senso che attraverso un approfondimento della respirazione portiamo più energia alle nostre cellule che a loro volta essendo più vitali vibreranno ad un’altra frequenza generando sempre più risonanza tra loro e con altri esseri.
 
Con le purificazioni del Qi gong che avvengono attraverso i suoni puliamo anche quelle memorie antiche di cui la nostra acqua è ancora in-formata o “inquinata”. Non basta lavarsi il corpo, è ben necessario anche purificare la nostra mente (e pancia e cuore) dalle emozioni nocive.
Ben-Essere significa anche conoscersi, rispettarsi e amarsi per quello che siamo. Con il Qi gong possiamo intraprendere questo viaggio di conoscenza all’interno di noi stessi. 

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